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Grolla

La “coppa dell’amicizia” o “grolla” è un recipiente di legno con coperchio, all'estremità caratterizzato dalla presenza di un numero variabile di beccucci dai quali gruppi di amici e/o parenti sono soliti bere una bevanda a base di caffè e grappa. Questo particolarissimo “calumet” tutto italiano è da sempre destinato a contenere il famoso caffè alla valdostana, bevuto normalmente dopo abbondanti banchetti, servito accendendo la grappa con la quale viene tradizionalmente corretto.

Ma cerchiamo di capire meglio come avviene la preparazione di questa miscela letteralmente esplosiva. Innanzitutto serviranno quattro tazze di caffè bollente, quattro bicchieri di grappa (con una gradazione non inferiore ai 50°), un bicchierino di Cointreau o Genepy, alcune scorze di limone e arancia, dagli otto ai dieci cucchiaini di zucchero. Passiamo adesso alla preparazione vera e propria.

Scaldate tutti gli ingredienti in una pentolino e aspettate pazientemente che diventino abbastanza caldi; attenzione, la miscela, per quanto esplosiva, non deve mai raggiungere il punto di ebollizione, il rischio è di alterare il delicato equilibrio di sapori. Una volta raggiunta la temperatura desiderata, cospargete abbondantemente il bordo della grolla con lo zucchero, bagnatelo con qualche goccia di grappa, quindi versate il composto all’interno. A questo punto date fuoco all’alcool e mescolate il tutto fino al momento in cui lo zucchero non diventerà caramello; fatto questo, soffocate la fiamma con il coperchio stesso della grolla e decidete liberamente da quale beccuccio gustare la preziosa bevanda.

Attenzione, se utilizzate una grolla nuova abbiate cura di lavarla con del caffè amaro o con della grappa, questo per evitare spiacevoli contaminazioni di sapori accentuate dall’elevata temperatura della bevanda all’interno. Consigliamo inoltre di non lavare mai la grolla con dell’acqua, ma di preferire un panno leggermente umido e caldo, ricordiamo inoltre di tenere tale recipiente lontano da fonti di calore dirette e da luoghi molto secchi, il rischio potrebbe essere quello di crepare il legno pregiudicandone l’utilizzo futuro.